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Myrna cap 05


di MissSerena
11.11.2024    |    2.362    |    6 9.8
"Dopo il nostro primo incontro aveva scoperto che mio marito era il classico cornuto e contento, e spesso lo chiamava al telefono per raccontargli quello che..."
Non avrei mai pensato di cornificare mio marito Robert in sua presenza, forse più per un assurdo senso del pudore che altro, sino a quando un giorno fu lui a chiedermi di farlo.
“Tanto lo so che non mi sei fedele quindi almeno fammi assistere, ti chiedo solo di mantenere un minimo di segretezza, sai com’è la gente.” mi disse cogliendomi di sorpresa.
La prima volta portai a casa un ragazzo che avevo conosciuto per lavoro, il quale si mise a ridere quando gli dissi che mio marito avrebbe assistito, e all’inizio del rapporto ero quasi imbarazzata nel farlo davanti all’uomo che avevo sposato. Quando però vidi che non solo si stava eccitando, ma che si stava spudoratamente masturbando mentre ci guardava, dissi all’orecchio del ragazzo di trattarmi come una puttana, cosa che lui fece con immensa felicità, facendomi godere in modo osceno. L’apoteosi fu quando mi fece mettere carponi, per poi sodomizzarmi a neanche un metro dalle gambe di mio marito, concludendo il rapporto venendomi dentro e lasciando che il suo seme mi colasse lungo le gambe.
Da quel giorno non ebbi più alcun pudore nel tradirlo, se non altro perché se non fosse stato presente lo avrei chiamato per dirgli cosa stavo facendo, ottenendo sempre il suo consenso.
Giunsi al punto di prostituirmi saltuariamente per poterlo poi umiliare una volta tornata a casa, dove gli raccontavo con dovizia di particolari, la mia ‘prestazione’ per lasciarlo eccitato e con l’unica via di sfogo che era la masturbazione
Uno dei miei amanti che più odiava Robert era Danny il mio diretto superiore, si divertiva non solo a scoparmi quando e come voleva, ma a farlo in modo sempre diverso, mantenendo come costante l’umiliare mio marito. Dopo il nostro primo incontro aveva scoperto che mio marito era il classico cornuto e contento, e spesso lo chiamava al telefono per raccontargli quello che stavamo facendo, senza far mai mancare una robusta dose d’insulti.
Quel giorno mi chiamò poco dopo le quattro per dirmi d’andare da lui non appena gli uffici si fossero svuotati, e non ci fu bisogno di spiegarmi il perché. Così poco dopo le cinque e trenta bussai al suo ufficio per poi entrare e chiudere la porta dietro di me.
“Direttore mi ha chiamata ?” gli dissi fingendo di non sapere cosa volesse da me.
“Sì Myrna alzati la gonna perché voglio vederti il culo, poi mettiti in ginocchio e vieni qui a farmi uno dei tuo fantastici pompini, perché ho le palle gonfie e non so come svuotarle se non con te.” mi rispose spingendo un po’ indietro la sua poltrona.
Come d’abitudine m’ero tolta le mutandine prima d’entrare in quell’ufficio, così non mi rimase che eseguire le sue direttive e gattonare verso di lui, sculettando in modo a dir poco osceno.
“Il mio direttore è stressato.” gli dissi aprendogli i pantaloni per poi abbassarli insieme ai boxer “Ma adesso ci pensa la sua Myrna a darle un po’ di relax.”
Poggiai una mano alla base della mazza che scivolò fra le mie labbra, per essere subito avvolta dalla lingua, facendo sì che questa si soffermasse il più possibile sulla cappella.
Danny si lasciò andare quasi sdraiandosi sulla poltrona, ma ben presto volle metterci un po’ più di pepe a quel semplice fellatio.
“Dimmi tuo marito è già in casa ?” mi chiese prendendo il suo cellulare in mano.
“Sì perché ?”
“Ora lo chiamo così ci divertiamo un po’.”
Danny aveva il numero di mio marito in memoria, così dopo qualche secondo era già in contatto con lui, e non certo per fare una discussione fra amici.
“Ciao coglione.” fu il suo esordio “Sì quella gran puttana di tua moglie è fra le mie gambe e mi sta facendo un signor pompino, ma non ti sto chiamando per questo. Dopo che le avrò riempito la bocca di sborra andremo a cena e poi a casa mia, perché ho comprato un nuovo gioco proprio pensando a lei. Ma stai tranquillo, poi la riporto da te, ovviamente col culo rotto, e del resto sai quanto le piace prenderlo dietro, ma non da un mezzo uomo come te che sei buono solo a farsi delle gran seghe. Se farai il bravo però le lascerò la mia sborra nel culo, così dopo potrai pulirglielo magari mentre ti racconta come l’ho fatta sentire donna.”
Quel continuo umiliare sia me che mio marito mi eccitò a dismisura, tanto che mi ritrovai la passera bagnata, ma mi mancò il coraggio di toccarmi, volendo rimanere fedele agli ordini di Danny, che come promesso alla fine mi venne in bocca, e non fu semplice non far uscire dalla bocca neanche una goccia di sperma.
“Non ho mai capito come hai potuto sposare un coglione del calibro di Robert.” mi disse mentre mi ricomponevo “Scommetto che passerà la sera a guardare film porno col cazzo in mano mentre tu sei con un altro, con l’unico desiderio che quando ti vede gli racconti quanto hai scopato, sperando magari che gli fai una sega o mezzo pompino.”
“In realtà a volte me lo chiedo anch’io.” gli risposi “Ma alla fine che vuoi che ti dica, eravamo giovani e innamorati, il bello è che a farlo palesemente cornuto me l’ha chiesto lui.”
Durante la cena gli raccontai di come era iniziata la mia vita da moglie di un cornuto contento d’esserlo, e ci furono momenti durante i quali Danny rise moltissimo, poi una volta finito di mangiare, mi portò a casa sua per mostrarmi il suo nuovo giocattolo, che non vedevo l’ora di scoprire.
Appena entrati mi portò in salotto, dove davanti al letto aveva sistemato una massiccia sedia in legno, con un buco sulla seduta dal quale spuntava la parte sferica di un dildo a microfono.
“Dammi il tuo cellulare e poi inizia a spogliarti, voglio fare un regalo al cornuto.” mi disse dopo avermi dato una carezza sul viso.
Presi il cellulare dalla borsa e glielo diedi, poi aspettai che iniziasse a filmare, e quindi mi spogliai nel modo più sensale che conoscessi, facendo un lungo spogliarello come se ci fosse una musica in sottofondo.
“Brava ora siediti, ed è inutile che ti dica dove devi poggiare la fica.” mi ordinò prendendo un piccolo telecomando da sopra il comò.
Mi sistemai su quella strana sedia e subito dopo Danny fece partire la vibrazione, che all’inizio era molto leggera tanto che l’avvertii appena, ma quando alzò l’intensità feci fatica a rimanere anche vagamente composta. Mi sembrò che la passera dovesse prendere letteralmente fuoco tanto era stimolata da quello strano vibratore, col risultato che iniziai a gemere senza alcun controllo, facendo divertire il mio capo che non smise mai di riprendermi.
Non volevo però cedere in fretta pur sapendo che sarebbe stato inevitabile, così cercai di trattenermi il più possibile, sino a quando non seppi più resistere.
“Danny ti prego, abbassa questo coso, sto impazzendo.” lo supplicai ben sapendo che non sarebbe bastato.
“No no no.” mi rispose schernendomi “Devi dire per bene quello che vuoi e ciò che sei.”
“Sono la moglie di un cornuto.” gli dissi sapendo quel che voleva “Ma soprattutto sono la tua puttana e voglio il tuo cazzo. Voglio che tu mi scopi, che mi faccia godere, che mi rompa il culo.”
“Bene allora inginocchiati e fammi un bel pompino.”
Lo vidi avvicinarsi tenendo sempre in mano il cellulare, del quale però non m’importò nulla, così gli tirai fuori l’uccello che finì fra le mie labbra.
“Brava fai vedere al cornuto come sei brava a succhiare un cazzo.” mi disse sfilandosi la cinghia che fece poi passare dietro la mia testa “Anzi sai che ti dico ? Quando farai vedere questo video al cervo che hai sposato, fai un pompino anche a lui, almeno per una volta sborra senza avere il cazzo in mano.”
Ormai sapevo ben quanto Danny amasse umiliare mio marito, rimarcando il fatto che mi scopasse ogni volta che ne aveva voglia, ma quella volta il mio animo esibizionista era appagato dal fatto che mi stava riprendendo, e che avrei fatto vedere quel filmato a Robert non appena fossi rientrata.
Alla fine, Danny mi fece alzare per poi farmi piegare contro una finestra, e lì mi prese dando sfogo a tutto il suo istinto animalesco, come la peggiore delle puttane. Nonostante la sua violenza, gli insulti che mi rivolgeva, le manate sul culo che ricevevo, godevo tanto da supplicare Robert di non smettere.
“Sii fammi godere ! Scopami ! Dammi il tuo cazzo !” urlavo quasi senza rendermene conto.
“Sei solo una gran troia !” mi rispose “Ma ora ti sistemo io, mettiti a quattro zampe come deve stare una cagna del tuo stampo.”
Ubbidii non appena fece un passo indietro, poi lui mi prese per i capelli, facendomi camminare come un animale sino alla sua camera, al solo scopo d’umiliarmi mentre mi riprendeva col cellulare. Li riprese a scoparmi anche peggio di prima, sino a quando non m’ordinò di prenderglielo in bocca, ma facendo sì che potesse toccarmi il culo. Così mentre gli facevo l’ennesimo pompino, lui m’infilò un dito nel buchetto, seguito poco dopo da un altro, che m’allargò per bene lo sfintere.
“Sai già cosa devi fare, quindi mettitelo nel culo e fammi godere.” mi disse quasi con disprezzo.
M’impalai sulla sua mazza che m’entrò nel retto quasi senza alcuno sforzo, non accorgendomi che il porco aveva ripreso il cellulare e mi stava filmando di nuovo.
“Dai fai vedere al coglione quanto ti piace farti scopare.” mi disse Danny mentre mi riprendeva.
A quel punto mi scatenai come non avevo mai fatto, toccandomi soprattutto fra le gambe, mentre dicevo ogni tipo d’oscenità, col solo scopo d’umiliare mio marito.
“Adesso basta giocare !” esclamai mettendomi carponi “Sfondami il culo alla faccia di quel gran cornuto che ho sposato.”
“Certo che ti rompo il culo, in fondo sei solo una puttana che non merita altro.”
Danny fu un vero animale, non solo mi sodomizzò quasi con ferocia, ma poi continuò a fottermi cercando solo il suo piacere, che passava dallo scoparmi senza pietà, al ricoprirmi d’ogni tipo d’insulto, al picchiarmi sulle natiche sino a che non divennero rosse.
Nonostante ciò, ebbi un lunghissimo orgasmo, quasi fossi in un’altra dimensione dove non esisteva alcuna forma di dolore, ma solo un piacere quasi assoluto. Con la sua violenza cresceva anche il numero delle dita con le quali mi masturbavo, quasi alla ricerca di un nuovo orgasmo che superasse per intensità quello precedente.
Dopo un po’ mi resi conto che non lo sentivo più, ma aspettavo ogni suo affondo per godere molto più di lui, sino a quando non me lo ritrovai davanti alla faccia che mi schizzava il suo seme sul mio volto.
“Avrei voglia di buttarti fuori di casa così come sei.” mi disse forse scherzando “Ma poi i miei vicini inizierebbero a chiedersi che razza di puttane mi porti in casa.”
Tornai a casa ancora sconvolta per come mi aveva trattata Danny, ma non appena vidi mio marito volli fargli guardare i video che avevo girato quella sera.
Lui all’inizio non disse nulla, e non mi chiese neanche di toccare o succhiargli il cazzo mentre guardava cos’avevo fatto col mio capo. Poi una volta finiti i video mi prese per un braccio e mi portò di forza nella nostra camera.
“Spogliati puttana che non sei altro.” mi disse mentre si sbottonava i pantaloni.
“Che cazzo stai dicendo ? Non ti metterai a fare il geloso dopo tutte le corna che ti ho messo, comprese quelle fatte in tua presenza.” gli risposi quasi ridendogli in faccia.
“No non sono geloso, ma tu stasera il culo lo dai anche a me, con le buone o con le cattive.”
Compresi immediatamente che era del tutto inutile cercare d’oppormi, se non altro perché fisicamente Robert era molto più forte di me, e non avevo nessuna possibilità di resistergli. Decisi però di non fare nulla, così mi ritrovai inginocchiata per terra col vestito alzato e lui che mi strappava il perizoma.
“T’è piaciuto farti inculare da quel bastardo di Danny non è vero ?” mi disse mentre mi sodomizzava come aveva fatto poco prima il mio capo “E scommetto che ti divertivi mentre quello m’umiliava dandomi del cornuto, ma del resto sai benissimo che hai fatto carriera solo perché te lo porti a letto, perché in fondo sai solo fare la troia !”
“Taci e fai in fretta, com’è del resto tua abitudine.” gli risposi cercando di ferirlo il più possibile.
Per la prima volta in vita sua, Robert durò un tempo che mi parve un’eternità, e anche se realmente non mi fece male, alla fine avevo il culo in fiamme. Mio marito concluse la sua ultima scopata con me venendomi dentro, poi forse per scusarsi del suo folle comportamento, si diede una ripulita veloce, prima d’uscire di casa e lasciarmi ai piedi del letto.
Riuscii a muovermi solo dopo diversi minuti, e con fatica arrivai in bagno per farmi una doccia, come se dovessi levarmi lo sporco d’addosso, anche se in realtà mi sentivo lercia dentro.
“Domani vado dall’avvocato per il divorzio.” giurai a me stessa mentre mi sdraiavo ancora nuda sul letto “Tanto un guardone peggio di lui lo trovo quando voglio. Questa volta però lo voglio pieno di soldi e senza cazzo, in modo che possa fare ciò che voglio senza render conto a nessuno.”
Ed una mano scivolò fra le mie gambe.

La sera seguente a quella che consideravo una vera e propria violenza, mio marito venne a chiedermi perdono, ma riuscì solo a scatenare una lite furibonda.
Continuammo ad insultarci a vicenda per almeno un’ora, sino a quando non lo buttai quasi di forza fuori dalla nostra camera, per poi chiudermi dentro. Uscii dopo un paio d’ore trovandolo sdraiato sul divano davanti alla televisione, che guardava i cartoni animati come un bambino.
“Io voglio il divorzio.” gli dissi lasciandolo di stucco.
“Va bene, se è quello che vuoi divorzio sia, ma prima mi devi concedere la serata perfetta.” mi rispose una volta che si riprese dallo stupore.
“Mi sta bene, solo pensa a tutto tu, in fondo in questo sei sempre stato bravo.”

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